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Precari, la Corte di Giustizia europea ci dà ragione

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Logo-gilda-pzAvevamo ragione noi. Lo sfruttamento sine die dei precari della scuola è illegittimo. E adesso, finalmente, lo dice anche la Corte di Giustizia europea ad esito di un ricorso da noi promosso. La Corte di Bruxelles ha detto che la normativa sul reclutamento dei precari è illegittima, nella parte in cui non prevede un indennizzo quando il contratto a tempo determinato viene reiterato oltre i 36 mesi. Adesso la Corte costituzionale, che ha chiesto alla Corte di Giustizia di pronunciarsi, dovrà conformarsi dichiarando l'illegittimità costituzionale della norma che lo consente. E poi il legislatore dovrà rimettere mano all'intera disciplina eliminando questa stortura. Nel frattempo consigliamo ai colleghi di astenersi dal dare credito a chi prospetta ricorsi a prezzi stracciati promettendo immissioni in ruolo e soldi. Al momento l'unica cosa da fare è attendere il responso della Corte costituzionale, per conoscere gli effetti della sentenza della Corte di Giustizia europea. Dopo di che, procederemo con ulteriori azioni volte a tutelare gli interessi dei docenti/ATA, con serietà e impegno, come abbiamo fatto finora. E soprattutto, senza chiedere un centesimo a nessuno.

Vaialla sentenza della Corte di Giustizia europea

L'azione legale contro la reiterazione senza limite dei contratti di supplenza viene da lontano. Già nel 1998, il Cip, guidato allora da Antonio Antonazzo, attuale coordinatore della Gilda di Cuneo, promosse un' azione davanti al Tribunale di Torino, che  ritenne plausibile la tesi della incostituzionalità delle norme di legge che consentivano e consentono la reiterazione. Ma la Corte costituzionale, pronunciatasi 4 anni dopo, fu di diverso avviso. Oggi finalmente si chiude una fase importante che porterà, sicuramente, all'introduzione di profonde modifiche nel sistema di reclutamento della scuola.

Vai al testo dell'ordinanza della Corte costituzionale del 2002